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176 il giorno


poi lieto se n’andrá, con l una mano
pesante di molt’oro; e in cor gioiendo,
675spregerá le bestemmie imprecatrici
e il gittato lavoro e i vani passi
del calzolar diserto e del drappiere,
e dirá lor: — Ben degna pena avete,
o troppo ancor religiosi servi
680de la Necessitade, antiqua, è vero,
madre e donna dell ’arti, or nondimeno
fatta cenciosa e vile. Al suo possente
arnabil vincitor v’era assai meglio,
o miseri, ubbidire. 11 Lusso, il Lusso
685oggi sol puote dal ferace corno
versar su l’arti a lui vassalle applausi
e non contesi mai premi e ricchezze. —
     L’ore fien queste ancor che a te ne veglia
il delicato miniator di belle,
690che de la corte d’Amatunta uscio
stipendiato ministro, atto a gli affari
sollecitar dell’amorosa diva.
Or tu l’affretta impaziente e sprona,
si che a te porga il desiato avorio
695che de le amate forme impresso ride;
sia che il pennel cortese ivi dispieghi
l’alme sembianze del tuo viso, ond’aggia
tacito pasco allor che te non vede
la pudica d’altrui sposa a te cara;
700sia che di lei medesma al vivo esprima
il vago aspetto; o, se ti piace, ancora
d’altra beltá furtiva a te presenti
con piú largo confin le amiche membra.
Doman fie poi che la concessa imago
705entro arnese gentil per te si chiuda
con opposto cristallo, ove tu faccia
sovente paragon di tua beltade
con la bella de la tua dama; o a i guardi