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I

IL MATTINO

(Secondo la lezione del manoscritto Ambrosiano, IV, 3-4)

     Sorge il mattino in compagnia dell’alba
dinanzi al sol, che di poi grande appare
su l’estremo orizzonte a render lieti
gli animali e le piante e i campi e Tonde.
5Allora il buon villan sorge dal caro
letto cui la fedel moglie e i minori
suoi figlioletti intiepidir la notte;
poi sul dorso portando i sacri arnesi
che prima ritrovò Cerere o Pale,
10move seguendo i lenti bovi, e scote
lungo il picciol sentier da i curvi rami
fresca rugiada che di gemme al paro
la nascente del sol luce rifrange.
Allora sorge il fabbro, e la sonante
15officina riapre, e all’opre torna
l’altro di non perfette, o se di chiave
ardua e ferrati ingegni all’inquieto
ricco Parche assecura, o se d’argento
e d’oro incider vuol gioielli e vasi
20per ornamento a nova sposa o a mense.
Ma che? tu inorridisci, e mostri in capo,
qual istrice pungente, irti i capelli
al suon di mie parole? Ah, il tuo mattino,