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ii - il mezzogiorno 151


ministri poi de la tua dama ai labbri;
or memore avvertir s’ella piú goda,
1070o sobria, o liberal, temprar col dolce
la bollente bevanda; o se piú forse
l’ami cosí, come sorbir la suole
barbara sposa, allor che, molle assisa
su’ broccati di Persia, al suo signore
1075con le dita pieghevoli ’l selvoso
mento vezzeggia, e, la svelata fronte
alzando, il guarda; e quelli sguardi han possa
di far che a poco a poco di man cada
al suo signore la fumante canna.
     1080Mentre il labbro e la man v’occupa e scalda
l’odorosa bevanda, altere cose
macchinerá tua infaticabil mente.
Qual coppia di destrieri oggi de’ il carro
guidar de la tua dama; o l’alte moli
1085che su le fredde piagge educa il cimbro,
o quei che abbeverò la Orava, o quelli
che a le vigili guardie un di fuggirò
da la stirpe campana. Oggi qual meglio
si convenga ornamento ai dorsi alteri:
1090se semplici e negletti; o se pomposi
di ricche nappe e variate stringhe
andran su l’alto collo i crin volando;
e sotto a cuoi vermigli e ad auree fibbie
ondeggeranno li ritondi fianchi.
1095Quale oggi cocchio trionfanti al corso
vi porterá: se quel cui l’oro copre;
o quel su le cui tavole pesanti
saggio pennello i dilicati finse
studi dell’ago, onde si fregia il capo
1100e il bel sen la tua dama; e pieni vetri
di freschissima linfa e di fior vari
gli diede a trascinar. Cotanta mole
di cose a un tempo sol nell’alta mente