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condurre, e ivi ripose il forziere, nel quale il misero Benedetto si stava sepolto avanti che morto fusse. Posto che fu il detto forziere ivi a basso in una corticella discoverta appresso la porta, andossene il medico alla casa del gentiluomo per lo quale egli era venuto da Trevigi. Fra questo spazio alcuni ladri, che per avventura avevano il forziere veduto riponere e in quello creduto esser di gran robba rinchiusa, divisarono tra loro di rubarlo e portarselo, avisando ciò troppo bene e facilmente dovergli riuscire, per essere poca gente in quella casa. Laonde, quando parve loro tempo, tratto fuora grimaldelli e altri ferri atti ad aprir porte, quella senza strepito alcuno apersero e chetamente il forziere involarono. Nella qual ora lo infelice Benedetto, non sapendo chi costoro si fussero né sentendo parola alcuna, pensò di essere condotto a morire; e cosi, raccomandata l’anima a Dio, aspettava ciò che di lui avvenire dovesse. Gran pezzo fu il misero da’ ladri portato attorno, e poscia posto giú in una stradetta poco abitata e ascosa, nella quale eglino avevano disegnato partire il furto. Iscaricato adunque il forziere, incominciò un ladro a dire: — Vogliamo noi scannare costui? — (zergo tra loro usato, che voleva significare «aprire il forziere»). Disse un altro: — Si di grazia, e caviamgli le budella presto, ché per sorte il pevero non ne facesse menare i piantoni. — Oh, quai sospiri il misero Benedetto traeva! Egli credette certamente che il medico sapesse il tutto di lui, e cosi in questa guisa da’ suoi famegli lo avesse voluto fare uccidere. Fratanto soggiunse un altro: — Deh, che stiamo a fare? caviamogli il core né lo lasciamo piú vivo; — e, appena compiute le parole, diede, con quanta forza poteva, d’una accetta nel coperchio del forziere, si che non solamente quello ruppe, ma anco quasi il capo e le cervella a Benedetto. Il quale, impaurito, mise un grandissimo grido, dicendo: — Aimè! pietá della mia vita! — Il qual grido i ladri sentendo, senza saper che altro partito pigliarsi, a fuggire si dierono chi qua e chi lá, come se il trentamille avessero avuto alle spalle. Il che vedendo Benedetto, che giá mezo era uscito del forziere e che la cosa giá imaginata s’aveva apunto come ella stava, fu il piú contento