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doppo Tesservi confessata, l’assoluzione, e questo perché troppo casta e troppo sincera in questo peccato della carne, secondo le vostre parole, vi ho ritrovata. — Come! padre — rispose la donna, — peccasi forse a osservare fede al marito e ad essere onesta? — Rispose il frate: —Questo è ch’io non credo, che voi, che tanto bella, cosi gentile e cosi vaga siete, non abbiate ancora grande copia d’amanti, ai quali non abbiate alla fine potuto far resistenza; e ho dubitato di molte volte che voi vergognandovi non m’abbiate detto il tutto, overamente per timore ch’io (e guardimene Dio!) non lo dicessi a vostro marito, o forse per timore di non aver da me la solita assoluzione, della quale assoluzione voi per altro non sareste indegna che per celarmi parte de’ vostri fatti. Disponetevi adunque a ragionarmi il tutto, né vi ritegna vergogna né timore alcuno; ch’io vi prometto che, dove voi forse aspettate da me essere ripresa e ritirata, sarete e lodata e persuasa. Percioché io ho per molto maggior peccato il lasciar morire uno che per affezione e amore meriti mille vite, che il non osservar quello che per aventura ad altro fine non è stato ordinato che perché viviamo un poco piú regolatamente (che fatto non averessimo, se ogni cosa a commune fosse stata), e forse ancora perché ci paiano migliori quelle cose che nulla apprezzaremmo se in altra guisa o piú facilmente concesse ne fossero. — Maravigliossi grandemente la donna di cotai parole e, come persona saggia e avveduta, sospettò un poco di quello a che il frate per ciò voleva venire. Ma, fatto buon viso, si deliberò di rispondergli in ogni cosa, né porlo per modo niuno in si fatto timore, che egli poscia avesse a rimanersi di dirle ciò che egli disposto nella mente s’aveva. Per che, quasi sorridendo, disse: — Oimè! padre, voi non credete adunque che io sia quella femina onesta e da bene ch’io sono? — Anzi rispose lo trate — 10 credo che voi siate quella onesta e da bene che non volete mostrare di essere; ché onesta cosa non è il far languire o morire altrui per serbare l’onestá. — Deh! — disse la donna — se Iddio vi guardi da male, cui volete voi ch’io faccia morire? Chi sarebbe quello che per interesse amoroso mi guatasse giamai in viso? — Oh! — rispose il frate — chi sarebbe