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è assaltato; e, da suo marito poscia diffeso, è condotto ove egli intrar voleva, dove quello fa per che fare era venuto . pag.

Novella VII. — La moglie di Corradino pone ordine di ritrovarsi con un suo amante in casa d’una ruffiana; nel qual loco dal marito ritrovata, con maravigliosa prontezza, in uno stesso tempo il marito accusando, se stessa diffende e l’amante essere suo parente a lui fa credere.»

Novella VIII. — Tomaso promette venticinque ducati a uno notare, che lo consiglia come dee fare per non restituire alcuni denari mal tolti; e poscia, dal notaro ricercato dei venticinque ducati, centra di lui si prevale del consiglio che

contra gli altri egli dato gli aveva.»

Novella IX. — Scaltro, servo di messer Giuvenale, con una bellissima astuzia inganna un negromante, con la moglie del quale, senza che ella se n’aveda, in persona di lui si solazza.»

Giornata seconda .»

Ragionamento della seconda giornata.»

Novella X. — Gasparo, figliuolo del conte di Saluzzo, amorosamente Briseida, figliuola del marchese di Monferrato, si gode: per la qual cosa la morte dal detto marchese ne riceve; ond’ella per vendetta trova modo che il conte di Saluzzo lei

similmente di vita priva.»

Novella XI. — Fausto si fugge da Famagosta con Artemisia, e da’ corsari ambi presi e divisi sono; e doppo molti travagli, Fausto dalla sua Artemisia è dalla morte campato, e con grandissimo piacere la prende per moglie, e ricco e contento

con essa insieme a casa se ne ritorna.»

Novella XII. — Giberto, disperato per la durezza d’una sua donna, la patria abbandona; e, doppo l’esilio di cinque anni, piú che mai acceso, a quella in abito di romito ritorna; e, trovata la giovane piú che mai dura e crudele, avvelenarla tenta; e, discopertosi il fatto, prigione ne rimane; e, da uno spiziaro aitato, dalla morte campa, e poscia con grandissima sodisfazione di ciascuno la detta giovane per moglie

prende.»

Novella XIII. — Messer Manfredo per fortuna perde due figliuoli, uno maschio e una femina; e doppo lungo tempo, dalla femina fatto accorto d’uno scorno che il maschio far gli voleva, ambidui in uno istesso tempo ritrova e riconosce.» Novella XIV. — Faustino ama Eugenia, e la vista di lei si gode in una chiesa; e, perché Nastagio de’ Rodiotti gran parte del suo piacer gli vieta, gli fa una solennissima burla e fuor di quella chiesa per sempre tutto scornato lo fa uscire.» Novella XV. — Menico, da una vecchia pregato di affermare

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