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tornare a Leonora, avenne che la sventurata giovane insieme con una sua Tante per téma del mare non si era del navilio partita, ma, rimasa sopra la poppa di quello, tuttavolta per perduta si teneva. Laonde ne segui che, in questa guisa aiutandola la sua fortuna, né essa né la fante si affogò; percioché, avendo percosso il navilio ad una secca, erasi nell’arena ficcato e quivi fermo rimaso. Le quali, cosi dimorando, stavano alla ventura; quando, essendo Leonora e la fante tutta quella notte con gran pericolo della vita ivi dimorate, e tra questo mezo il vento con la tempesta acchetato, la mattina sull’aurora venne loro veduto un altro navilio, che della Corsica era partito e che verso quella volta navigava; il quale, non molto lunge da loro veleggiando, subito che agli occhi corse di Leonora, ella cominciò verso quella parte a far segno. E cosi, posciaché fu vicino, tanto, gridando e chiamando con la sua fante mercé, si fece sentire, che, avisando i marinai quello che era, si mossero a calare le vele, e, accostatisi allo isdruscito legno, costretti in parte da pietá del periglio e dalle parole dolenti di Leonora, lei fecero sopra il lor navilio salire, e alcune poche robbe, che sopra la coperta del naufrago legno vi avea, trasportarono in quello. Ma Leonora era stata da prima tanto accorta, che, quantunque perduto avesse il rimanente della robba sua e delle merci che nel navilio si trovavano, essendo quelle state quasi tutte nella tempesta gittate in mare, avea per avanti fuori di una picciola cassetta buon numero di danari tratti: i quali adosso postisi, finse coi marinai dell’altro navilio di essere del tutto strema rimasa. Salita adunque Leonora sopra quest’altro legno, le avenne che, essendo essa bella e vaga molto, accese nel suo amore due de’ passaggieri caldamente, dai quali, senza sapere l’uno dell’altro cosa alcuna, fu piú volte nel viaggio molto sollecitata a dover loro donare il suo amore: alle cui voglie ella, che onestissima era, sempre contese e si mostrò contraria. Ma non istette molto, che da cotale stimolo fu liberata. Perché, avendo il navilio da giungere solamente a Ligorno, poiché furono qua arrivati, il padrone mise quei passaggieri con le loro robbe in terra: e Leonora, che seco si avea proposto di gire fino a Genova per

G. Parabosco, Opere varie.

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