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fuga, d’indi l’armata viniziana nella Morea salva riducendosi, prese ultimamente partito di vernare a Napoli. Onde, mentre che quivi il capitano procacciava ed era sollecito di fornire la terra, allora un giovane siciliano, nominato Antonio, il quale nella perdita di Negroponte era stato preso, venne a lui, e cosi gli disse: — Valoroso e chiarissimo capitano, io vengo per rapportarti una utile e grata novella, la quale a te, se benigna orecchia mi presterai, fia da me raccontata. Dèi adunque sapere ch’io ho novamente veduto l’armata del nimico a Gallipoli, la quale compresi potersi molto agevolmente tutta abbruciare, per non essere quella la notte guardata. Onde ti dico che, se mi fussero dati appresso fidi compagni, mi darebbe l’animo che in pochi giorni sentiresti l’aviso mio non essere stato vano, e pervcrria alle orecchie tue la riuscita impresa. — Questo il Mocinico intendendo, da súbita e nuova allegrezza soprapreso, basciò il giovane, e, doppo molte ampie promesse fattegli, avendo a cotale impresa provisto di marinai e navili, lo licenziò. Per la qual cosa, avendo egli a guisa di mercatante una sua barca di frutti empiuta, passò i Dardanelli, e, essendo poscia a Gallipoli giunto, attese il giorno al guadagno del vendere, benché fusse tutto vólto con l’animo a maggior cose. Poscia, venuta la notte seguente, appiccò il fuoco nell’armata, la quale era di cento galee; ma non potè nelle navi, che vicine erano, gittar il fuoco, per la moltitudine e tumulto degli uomini, che allo apparire della prima fiamma vi corsero. Ma, sollecitando fratanto il siciliano di passare lo stretLo, ed essendosi il fuoco nella sua barca appreso, fu costretto a smontare in terra e fuggirsi in una vicina selva, dove con i compagni, il meglio che potè, si nascose. Vedendosi poscia quei frutti che per l’acqua scorrendo andavano e la barca non troppo lunge sommersa, subito divennero i nimici accorti essere il fatto per inganno del mercatante avenuto, il quale il giorno davanti s’era veduto fuggire. Laonde il seguente di, essendosi uno de’ suoi compagni trovato, fu dagli inimici, ma non senza difesa, ucciso. Appresso il giovane siciliano e gli altri ancora essendo stati presi, furono ad Ottomano mandati; dal