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giornata prima - novella i 25

ancor suo, avendogli cagione, che egli da se stesso le si fusse tolto, levata. Laonde egli prese il veleno, e poscia prese partito, avanti che lo spirito se n’andasse, di darne egli stesso la novella alla crudele Lodovica, cosí per trarla in tutto fuor di speranza che piú mai il suo fiero proponimento avere effetto dovesse, come anco per udire ciò che ella, o per sua scusa o negando il vero, dicesse; e ancora per piú sua maggior pena morirle innanzi, ché ben sapeva egli non poter piú di quattro o cinque ore restare in vita, come quello che benissimo anco sapeva la natura e la quantitá del veleno che preso aveva. Non badò adunque lo avvelenato e disperato giovane a girsene a casa della vedova, dalla quale fu raccolto con lietissima faccia; ma non si però che egli, che saggio e accortissimo era e che il vero imaginato s’aveva, non s’avedesse a mille segni lei ad uno stesso tempo e vergognarsi e aver pietá di lui. Ma né di questo né d’altro le volle parlare prima che solo con essa sola nella camera, giá consapevole de’ suoi tanti piaceri, non si ritirasse. Giunti adunque nella camera, e dato licenza alla fante ambasciatrice, che solamente presente ivi si ritrovava, e postosi a sedere sopra il letto, avendosi a dirimpetto fatto seder Lodovica e avendola pregata che contra parola nessuna, che da lui intendesse, né far querela né scusa insino al fine non dovesse, cosí a dire incominciò: — La prima cosa ch’io t’ho a dire, Lodovica, è che tu procacci, mentre io ti ragionerò, di esser breve nel respondermi al fine del mio ragionamento, se pure alcuna risposta vorrai darmi; avisandoti ch’io sono a tale stato giunto della mia vita, ch’io non sono ancora certo che di lei tanto spazio mi avanzi che mi basta per ragionarti quanto meco ho divisato a dirti. — Lodovica, considerando che egli volesse con tai parole esprimere il dolore che egli sopportava per la fresca e acerba morte di Fioretta piú tosto che egli avelenato si fosse, e avendo in comandamento da lui di non rispondere a cosa che ella udisse insino al fine, niente disse; ma tuttavia, guatandolo in viso, attese il resto. Ed egli cosí soggiunse: — L’animo fiero che tu hai, o Lodovica, e il malvagio effetto che n’è seguito, so che non negarai, si perch’io so che co-