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si deve conchiudere che quell’inimichevole animo, che trasse Pirro ad assaltare Argo, ritrovasse un assai benigno ver’ lui? essendosi condotto quel prencipe a morire sotto la cittá d’un nimico, che, onorando si umanamente il suo corpo, facesse al mondo intera testimonianza delle chiare virtú che in lui risplendevano, Poteva egli piú onoratamente morire? Conciosiacosaché lo essere un prencipe si virtuoso, e tale che non dagli amici solamente, ma dagli inimici ancora amare e onorare si faccia, è una lode grandissima, e forse maggiore che da qualunque disiderar si possa. La qual poscia fu tale, che all’uno di singolare umanitá, all’altro di cotanto onore serbò di tempo in tempo eterna gloria. Ma, poiché abastanza per oggi della clemenzia, della umanitá e benignitá de’ prencipi si è parlato, per far menzione d’alcuna altra virtú, intendo rammemorare un gran fatto d’un antico re, che ne insegna l’amore e la pietá che si dee portare alla patria, e che ci conduce, quasi dietro le sue vestigia, per la salute di quella ad ogni strabocchevole pericolo di sporci. Il quale avenimento, se con attento animo vi piacerá d’ascoltare, forse che d’averlo udito non v’increscerá.

Essendo stato il paese de’ cretesi piú fiate da’ nimici furiosamente assaltato e in gran parte depredato e guasto, avendo prima quei della cittá ogni difesa tentato, e piú volte essendo stati dall’ostinato e numeroso essercito de’ nimici rotti e messi in fuga, a tempo che discorrendo andavano il paese, e con varie sorti di uccisioni i nimici tutta l’isola distruggevano, Clearco, antichissimo e grandissimo re di Creta, veggendosi tutti gli umani aiuti mancare, in ultima disperazione posto dello Stato suo, come a quegli aviene che sono ridotti a lo estremo, non piú nelle difese sue confidando, anzi che la cittá maggior pericolo corresse, al qual la vedea per le nemiche forze soggiacere, avisò di ricorrere per consiglio all’oracolo di Apollo. Per la qual cosa, mandati alcuni de’ suoi secretamente a Dello, impose loro che dovessero dimandare ad Apollo in che maniera facendo potesse la cittá liberarsi da si crudele e perigliosa guerra. Onde ebbero dall’oracolo questa risposta: che non mai sarebbe da tal guerra libera la cittá, prima che non fusse il loro re dagli nimici