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quelli che a Iddio con giusti onori e memoria inestinguibile rendono debite grazie? La gratitudine adunque è delle altre virtú la principale, e niuna altra cosa veramente giudico esser dell’uomo cosi propria che l’essere dal legame de’ benefici astretto, e niuna altra all’incontro piú inumana, piú fiera e piú barbara che permettere di essere di qualunque beneficio riputato indegno. In questo cosi abominevole vizio non mi lascerò io giamai trasportare, pietosissimo prencipe; anzi la qualitá di si gran beneficio, che mi sta impresso nel core, cosi nella memoria guarderò, come in voi non si vede alcuna virtú mancare, che a generoso prencipe ed eccellente capitano si richiede. Percioché quelle parti che sono ad un valoroso capitano necessarie, la scienza della guerra, la fortezza e la felicitá, sono proprie vostre e non d’altri ; il quale piú spesso con ogni maniera di essercito avete combattuto che ciascun altro non si ha col suo nimico affrontato, piú guerre avete fatte che altri abbiano lette, piú province conquistate che altri disiderate, e che avete tanti trionfi quante parti e regioni ha la Europa, e tante vittorie di guerra quante ritrovare si possono le maniere del combattere. E, se alcun altro prencipe o capitano de’ nostri tempi si puote all’antico valore di Massimo, Marcello, Scipione o Mario comparare, si per virtú di guerra e ampiezza di gloria come per fortuna, voi ne séte veramente quello: le lodi del quale cosi Iunge e largamente si spandono, che il suono e ’1 grido della vostra gloria fia dai confini terminata dell’universo, né marcirá per lo naturai corso e invidia del tempo, anzi piú che mai fiorirá del vostro nome l’altezza. O nazioni, cittá, popoli, i quali della virtú di Carlo nella guerra, della religione nella pace, séte oggi testimoni, a voi mi volgo; a voi, mute regioni; a voi, della terra ultime e piú riposte contrade; a voi, mari, porti, isole e lidi Qual parte si ritrova del mondo, qual luoco, ove della fortezza di Carlo, della umanitá e del sapere non sieno le vestigia impresse? Però, essendo egli d’una incredibile e inaudita virtú, clemenza, gravitá, constanza e giustizia ornato, il lodevole titolo di «magno» in lui degnamente risplende. — Cotali erano le parole e le lodi, con cui il vecchio e cortese soldato del suo signore il pietoso