Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/285

passando, accesero d’amorosa e tanta fiamma il petto. E, posciaché l’amor mio quell’aspro scoglio del vostro volere non può rompere, né ’l diamante onde il cuor si duro avete, poiché non vi muovono le pene ch’io sento, abbiate almeno qualche rispetto alla persona, che si miseramente d’amore si strugge per voi, e compensate la durezza vostra col debito di non voler lasciar correre a pericolo la vita di persona tale. Non credo mai che cosi aspra, selvaggia e cruda voglia serberete a’ miei danni, e non penso che sarete simile di crudeltá verso uno amante vostro a’ crudelissimi leoni barbarici overo a fiere tigri : percioché chiaramente si vede l’amore e la umiltá vincere superbissimi animali e ferocissimi; e un dilicato petto di donna, che sa ch’io cotanto l’amo, l’amai e l’amerò, finché ’l mio destino sosterrá l’anima in questo corpo, trappasserá di rigidezza gli irragionevoli petti degli animali, i libiani serpenti e i freddi marmi di Persia vincerá? Piú lungamente non mi estenderò con voi, conoscendovi prudentissima; ma solo questo dirò: che, avendo a molte cose, che dovete avere, riguardo, non mi può capere nell’animo di non trovare oggimai il vostro petto molle di quella pietá ch’io bramo, e che non si rimanga la usata crudeltá di straziarmi».

Doppo avere letta questa lettera, Elufemia per una messaggera di lui gli fece rispondere che la sua onestá a paro della vita guardava, e che essa pulzella e non meretrice intendea di maritarsi, affermandogli ancora che non era il grado di lei uguale al suo: però che d’amarla disonestamente e di piú sollecitarla si rimanesse. Ma, crescendo per questa risposta in Eraclio l’amoroso disio, e tanto piú rinforzando quanto gli era dalla donzella conteso, di rabbia e di sdegno accendendosi, e perciò dal dritto sentiero traviato, deliberò, se non per amore, per forza di conseguire il suo intento. Aveva Eufemia in costume di andare alcune volte in certi giorni verso la sera a lavarsi ad un bagno, che era dietro alla sua casa posto e a questo effetto artificiosamente fabricato, e insieme con esso lei un’altra giovane sua parente, che accanto alla sua casa abitava. Onde, avendo ciò inteso Eraclio, mandò secretamente a tentare la madre di quella giovane sua parente, se a lui volesse dar luogo co’ panni della