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soldati menata dinanzi, affine che essendo cattiva se la godesse per sua, ritrovandosi Archidamo ancora giovane, senza moglie e vittorioso, nondimeno egli usò in tale occasione quello che forse altro capitano overo signore de’ tempi nostri non averia usato giamai: perché in ciò grandissima continenza dimostrò, e affatto da costei si volle astenere. Onde, essendo Eteocie insieme con altri nobili quivi prigione, fattolo alla sua presenza venire, gli addimandò se quella giovane era sua moglie; e, della veritá accertato, a lui la restituí. E, intendendo appresso la quantitá della dote, la quale a lei era stata da’ suoi parenti promessa, avendo i suoi soldati ugualmente tutte le case della cittá saccheggiate, rifacendo a lei de’ suoi danari la perduta dote, quella diede insieme con la moglie ad Eteocie, questa altra benignitá alla sua liberalitá aggiugnendo, di liberarlo con la giovane insieme di prigione e servitú, rimettendolo nella istessa cittá donde egli era, in casa sua e nel primiero stato. Per la qual cosa scorgendo da ciò Eteocie la benignitá grandissima e la liberalitá di Archidamo, tutto divenne lieto e contento; della qual cortesia parendo a lui di dovergli essere molto tenuto e obligato, queste parole gli disse: — Benché, liberalissimo prencipe, la qualitá di si ampio beneficio dalla vostra magnificenza datomi trappassi con la sua grandezza ed eccellenza ogni maniera di parole, con le quali io vi potessi rendere debite grazie; nondimeno per modo alcuno non posso tacerlo. Perché io mi ritrovo da tanto beneficio si legato, che non eh’io creda per riscontro di un altro di potervi pagare il debito, ma né per morte ancora di dovere esserne sciolto. Questo, bene, io vi posso affermare: che, finché meco albergherá questa vita e (pianto si distenderanno i miei giorni, giamai da me non fuggirá di tal beneficio la memoria; anzi, di tempo in tempo crescendo l’obligo

io vi tengo, conoscerete di

animo locato. E, s’io non posso a rendervi pur deboli grazie

formar parola, ciò aviene perché termine alcuno non basterebbe

a potervi pienamente ringraziare, e la grandezza del vostro be neficio è cotanta ch’io non la posso con parole abbracciare.

Onde è infinita e ineffabile la obligazione ch’io vi ho; e non