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giornata prima 13

Inimico voleste dir voi, signor mio — rispose il conte, — come veramente gli dovria essere ogni uomo, poich’egli è andato assottigliando l’ingegno in tanto che, da una cosa o due in fuori, ha giá fatto che le donne sieno uomini e che noi siamo donne calzate e vestite. — Io ho pur voluto dir come ho detto — replicò l’Aretino. — Lasciate, di grazia — disse il Verniero, — che io finisca di dir per voi, signor Pietro, per vedere se ho compreso l’intento vostro. — Dite pur, Magnifico, — rispose l’Aretino. — Percioché — segui il Veniero, — avendo voi, conte, detto che con illustrare e far nobile un soggetto per se stesso tenebroso e vile si viene a mostrare il valor dell’ingegno di quei che lo fanno, pare che con molto artificio voi abbiate voluto far tre effetti in un colpo, cioè biasimar le donne, acquetar questi signori vostri avversari ed essaltare il Ruscelli; poiché pare che egli, doppo lo sforzo che n’han fatto il Cortegiano, l’Agrippa, lo Spira e molti altri, abbia oramai poco manco che fatto credere universalmente che le donne sieno di gran lunga piú perfette e piú degne che noi non siamo. — Voi avete tócco il centro del core dell’intenzion mia — disse l’Aretino, — e giá mi par di vedere il conte tramutato nel viso, credo per non gli bastar piú l’animo di dir altro contra le donne. — Disse allora il conte: — Di tutte le ragioni del Ruscelli in questa cosa io non darei tre soldi, perché ben si vede chiaramente che egli, il Parabosco, il Corso e tutta quella schiera loro son vòlti a favorire i napoletani, e il Ruscelli, per trovarse forse obligato a quel marchese di chi è il sonetto e a quella marchesa a chi fu scritto, s’è posto a far quell’opera piú per affezione che per pensarsi di dire il vero. — Voi non dite nulla, signor mio, — rispose il Corso. — Percioché, quando ben cosí sia come voi affermate, quel marchese è cosí uomo come quella marchesa è donna, e in Napoli ha tanti uomini quante donne, e per questo, se pur per affezione o per obligo parlasse in quel discorso il Ruscelli, deve piú piegare a favor degli uomini (massimamente essendo uomo ancor egli) che delle donne. — Anzi pur voi non dite in ciò nulla — ripigliò il conte, — percioché mostrate d’essere assai male abbachista a dire che