Inimico voleste dir voi, signor mio — rispose il conte, — come
veramente gli dovria essere ogni uomo, poich’egli è andato
assottigliando l’ingegno in tanto che, da una cosa o due in
fuori, ha giá fatto che le donne sieno uomini e che noi siamo
donne calzate e vestite. — Io ho pur voluto dir come ho
detto — replicò l’Aretino. — Lasciate, di grazia — disse il Verniero, — che io finisca di dir per voi, signor Pietro, per vedere
se ho compreso l’intento vostro. — Dite pur, Magnifico, — rispose l’Aretino. — Percioché — segui il Veniero, — avendo
voi, conte, detto che con illustrare e far nobile un soggetto per se
stesso tenebroso e vile si viene a mostrare il valor dell’ingegno
di quei che lo fanno, pare che con molto artificio voi abbiate
voluto far tre effetti in un colpo, cioè biasimar le donne, acquetar questi signori vostri avversari ed essaltare il Ruscelli;
poiché pare che egli, doppo lo sforzo che n’han fatto il Cortegiano, l’Agrippa, lo Spira e molti altri, abbia oramai poco
manco che fatto credere universalmente che le donne sieno di
gran lunga piú perfette e piú degne che noi non siamo. —
Voi avete tócco il centro del core dell’intenzion mia — disse
l’Aretino, — e giá mi par di vedere il conte tramutato nel viso,
credo per non gli bastar piú l’animo di dir altro contra le
donne. — Disse allora il conte: — Di tutte le ragioni del
Ruscelli in questa cosa io non darei tre soldi, perché ben si
vede chiaramente che egli, il Parabosco, il Corso e tutta quella
schiera loro son vòlti a favorire i napoletani, e il Ruscelli,
per trovarse forse obligato a quel marchese di chi è il sonetto e
a quella marchesa a chi fu scritto, s’è posto a far quell’opera
piú per affezione che per pensarsi di dire il vero. — Voi non
dite nulla, signor mio, — rispose il Corso. — Percioché, quando
ben cosí sia come voi affermate, quel marchese è cosí uomo
come quella marchesa è donna, e in Napoli ha tanti uomini
quante donne, e per questo, se pur per affezione o per obligo
parlasse in quel discorso il Ruscelli, deve piú piegare a favor
degli uomini (massimamente essendo uomo ancor egli) che delle
donne. — Anzi pur voi non dite in ciò nulla — ripigliò il conte, —
percioché mostrate d’essere assai male abbachista a dire che