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salutando e traendosi la berretta ad un altro, percosse il piede in una pietra, e poco mancò che non n’andasse per terra; laonde colui che ricevea l’onore disse: — Questo è troppo: bastava la berretta senza l’inchino. — Finse similmente costui di aver compreso che colui gli avesse fatto una riverenza, mentre era stato in bilancia di cadere. — Il Zorzi soggiunse: — Sapete quai sono i motti che adornano assai e fanno grato l’uomo? Quei che si dicono giocosamente o in qualche proposto, e offendono solamente le persone assenti, e si possono dire senza timore alcuno né di biasmo né d’inimicizia; come fu quello che disse uno l’altro giorno, il quale, avendo veduto fare alle pugna un frate berretino e un prete ed essendone il frate vincitore rimaso, disse che egli aveva veduto un asino superare di valore un cavallo. Questo non fece offesa a niuno, perché non c’era frate né prete quando egli lo disse. Si come fu quell altro, che uno si maravigliava che in questa terra aveva un giorno veduto sepellire uno sarto, ed essergli dietro maggior numero di religiosi che se un gentiluomo fosse stato; al quale fu risposto che non si maravigliasse, ché ci volevano ancor molte piú orazioni e preghiere a mandare un ladro in paradiso che un omo da bene. — Simile a questi, che non offendono persona veruna in presenza e sono belli — disse il Vitturi, — uno ne disse l’altro giorno il Falero, il quale, essendo, il di della giòbbia grassa, in compagnia di molti, tra’ quali ancor io mi ritrovai, e vedendo, come si vede, di molti tori per la piazza, diss’egli: —Signori, questo è il peggiore e il piú pericoloso luogo di questa piazza per noi, se per sorte s’abbatte a passare toro che lussurioso sia. — Fu da pochi inteso il motto, il quale fu detto a significare che noi eravamo posti appresso a molte vacche, percioehé a canto a noi sedevano delle femine assai, e per la maggior parte cortegiane. — Hanno ancora — disse il Contarino — una grazia grandissima quei motti che si dicono in difesa di colui che non si sa diffendere, come a questi giorni un mio amico difese un frate uscito de l’ordine e fattosi secolare, il quale vergognandosi fuggiva continoamente la vista di chiunque nell’abito conosciuto lo aveva, e fugli un giorno