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risposto non avete, che è grandissimo segno che per elezione e non per destino amiamo. E soggiungo poi, rispondendo a voi, che, ancoraché tutti non amino le belle solamente, e che molti se ne truovino che facciano servitú e abbiano sopra modo caro le brutte, può stare e non ne seguire quello che dite voi. Perché esser non può che fra lungo spazio in brutta donna non si vegga talora cosa che piaccia, o atto grazioso od accorta parola o riso o sguardo o che si sia, che sia degno d’essere gradito; le quai cose hanno forza di fare che l’uomo ami, il quale, non come destinato, ma come giudizioso si pone ad amare quella tal cosa in colei perché gli piace. E, per fortificar meglio questa ragione, io vi avvertisco che la maggior parte, anzi tutte le brutte, che sono amate, non hanno mai avuto forza repentina di trarre gli uomini a sé, ma si bene in spazio di tempo. E credetelo certo: e questo avviene, perché non hanno avuto né grazia né bellezza se non accidentalmente; il che non avviene delle belle, le quali generalmente da tutti sono in un momento amate e desiderate. Vedete adunque che, se fosse per destino, ancor la brutta avrebbe forza di tirare l’uomo ad amarla. Non wdete voi che una bella averá mille amanti, che appena una brutta possederá il cuore d’un solo, e il piú delle volte anco non ha chi la miri? Che vogliamo noi credere? Che questa abbia complessione od ascendenti piú conformi a tutti gli uomini che quell’altra non ha. A che altro se ne può dar lode che alla bellezza sua, la quale, conosciuta dagli uomini, è apprezzata e amata? — Belle e forti sono le vostre ragioni — rispose il Susio, alle quali darò risposta in un tempo, s’io vi potrò provare che la mia opinione sia buona. Perché, ogni volta che mi concederete che l’amore sia per destino, io dirò che, se l’amante rende ragione perché l’ami (ché altramente esser non può, perché ii proprio deii’amante è il sempre cousideiaic in ogni cosa il soggetto piú perfetto e degno); e dirò, dico, che, se le brutte non hanno avuto forza repentina di fare ch’altri loro ami, è stato che ancora non erano congiunte od in quadrati o sestili quelle stelle che operare dovevano per loro nei cori di chi amar le doveva; e similmente ad ogni cosa potrò facilmente