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sei, quando otto e quando diece miglia, per diporto a certi cappannucci in mezo Tacque fabricati, qual di asse, qual di pietre e qual di cannucce d’alga e di luto fatti, per commodo e albergo de’ pescatori. Percioché quivi in questi luoghi, che chiamano «valli», sono i pesci maestrevolmente imprigionati, allevati e nodriti. Quivi, come di sopra dissi, usano i gentiluomini per pescare a mille sorte di pescagioni, per uccellare e prendere in infinite altre maniere diporto e solazzo, venirne, e quando un giorno, due e tre, come piú loro aggrada, starvi. Dove, doppo l’aversi preso il giorno fra quelle acque tutti quei maggiori piaceri che desiderar si possono, nelle dette casette, o vogliam dire cappanne, si riducono a mangiare, a dormire, a ragionare e a prendere di molti altri piaceri che prender si sogliono. Non ha molto che quivi in uno di questi piacevoli luoghi per solazzarsi si ridussero una scelta di valorosi e nobili spiriti, de’ quali furono li magnifici inesser Girolamo Molino, inesser Domenico Veniero, messer Lorenzo Contarino, messer Federico Badovaro, messer Marcantonio Cornaro, messer Daniel Barbaro, messer Bartolomeo Vitturi, messer Benedetto Cornaro, messer Alvigi Zorzi, tutti gentiluomini di Vinegia; e con tal compagnia si trovarono ancora il signor Ercole Bentivoglio, il conte Alessandro Lambertino, ambi bolognesi, messer Speron Sperone da Padova, messer Pietro Aretino, messer Alessandro Colombo da Piacenza, messer Giambattista Susio dalla Mirandola, messer Fortunio Spira da Viterbo e messer Anton Giacomo Corso anconitano. Essendo quivi ridutti una mattina per tempo, e avendo con esso loro fatto arreccare vettovaglia e ciò che necessario fusse per potervi cosi agiatamente come solazzevolmente stare due o tre giorni, parve che cosi un poco il tempo si turbasse e che Tacque tumultuando dessero segno di futura procella. Laonde eoa consiglio de’ pescatori, quivi in gran numero venuti per solazzo loro, dentro in una di quelle cappannucce si ritirarono, con speranza che piú oltre la procella seguir non dovesse e con proponimento che, fatti poscia di questo sicuri, si seguitassero gli incauti e ingordi pesci con quei piú nuovi e dilettevoli inganni che si potesse. Smontati