Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/149

ragione che dite, che l’uomo, nato a grandi imprese e che può farsi immortale, si sottomette al volere d’una donna, onde ne segue che egli ne viene a dito mostrato, e che per questo si dee confessare che maggiore sia l’amor suo; io vi rispondo che forza di quella bellezza e non amore è che ciò vi fa seguire, perché non si può amar cosa che si conosca essere suo disonore e danno. Come volete che ami colui che si vede per una donna perdere tante belle e gloriose occasioni e che si vede con vergogna grandissima mostrato da tutti? Ma quello della donna si può ben chiamare «vero amore»; poich’ella, con tutto che conosca aver cosi grande imperio sopra dell’uomo, che con uno sguardo solo gli possa dar morte e vita e ritenerlo sicuramente mille anni in servitú, non resta però di non dargli quella mercede che piú vale che tutto il mondo. Qual segno troverete nell’uomo d’amore maggior di questo? — Rispose il conte: — Voi siete un gagliardo combattente, ed è ben ragione che giudichiate che elleno v’amino di grandissimo amore, perché meritate che cosi facciano. Ma, per rispondere alle prime vostre risposte, quando dite che il piú eccellente è sempre il piú amato, e che siegue o che la donna ami piú l’uomo per conoscerlo piú eccellente, o che ella sia piú amata per essere ella piú eccellente; onde per questo volete disfare il mio fondamento, volendo che da me stesso nieghi un di due, cioè o che maggior sia l’amore della donna, overamente che manco eccellente sia l’uomo: e io vi dico che può stare ognuno di due, perché può essere che l’uomo sia il piú eccellente e il manco amato; e può anco essere, per sol vere ogni cosa, che la donna conosca l’eccellenza dell’uomo, e non ne seguire quel che dite voi. Perché, conoscendosi lei tanto piú indegna d’essere amata dall’uomo quanto piú esso uomo conosce eccellente, ragionevolmente essa deve ancora manco credere d’essere amata; onde necessariamente siegue che ella piú tosto si creda esser beffata che altramente, e poi non solamente non ami, ma odii cui ella finge amare. E volete vedere che è vero che la donna, quanto è piú eccellente l’uomo, manco si crede d’essere amata? Vedete che per lo piú le donne prendono amore ai manco degni, come