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posso credere che egli possa credere d’essere punto da veruna amato. — Rispose allora l’Aretino: — Il male che il conte n’ha detto, l’ha egli detto per porgere occasioni a voi altri di lodarle, e non perché egli voglia loro punto di male. — Certamente

— disse il conte, — cosi come l’Aretino ha conosciuto e fatto aperto di molte molte cose nascose, cosi ha egli ora conosciuto e scoverto l’animo mio. Dite adunque, cavaliero, ch’io, senza piu temere d’esserne per nemico delle donne tenuto, mi difenderò con quella maggior forza ch’io potrò. — Disse allora il Mocenigo:

— Voi dicesti prima che, per essere l’uomo di piú acuto e alto ingegno che la donna non è, siegue che maggiore sia l’amore suo. perché egli meglio si sa imaginare e piú perfettamente le eccellenze e qualitá nella cosa amata, la qual cosa non so come io la vi concedesse, quando non ci fusse altro che ragionare. Perché l’uso, che a loro toglie le occasioni di dimostrare l’altezza dello intelletto e dello animo loro, è quello che ci fa ciò parer vero, e non che cosi sia; come ne fanno fede le innumerabili e moderne e antiche donne, che operato hanno cose con tanta prudenza e con animo si grande, che non mi soviene qual uomo, né fra gli antichi né fra moderni, sia che a loro d’ingegno e virilitá agguagliar si possa, non pure ponga il piede innanzi. Ma, tacendo questo, perché in proposto non è per dimostrarvi che siate in errore, io vi dimando: come voi volete che maggior sia l’amore deH’uomo, il quale giudicate piú assai che la donna eccellente, se la maggior eccellenza è sempre piú degna d’essere amata? Dalla qual cosa ne seguiria che maggiore fusse l’amore che la donna all’uomo portasse, come a cosa piú degna; e se è vero, come negar non si può, che la piú degna cosa sia piú amabile, se fate clic maggior sia l’amor dell’uomo, siegue che la donna sia piú degna. Se poi voleste dire che l’uomo non creda che la donna conosca a pieno ia ecceiienza di iui e che per questo non ha quella perfezione d’amore, séguita che l’uomo ragionevolmente non si può imaginare perfezione alcuna nella cosa amata, posciaché priva di conoscimento la crede: si che, concedetemi qual di due volete, che a terra va il vostro primo fondamento. Quanto poi alla seconda