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cose importantissime al signore voler parlare; onde fu, senza saper alcuno ch’ella si fusse, condotta avanti al padre di Gasparo. Al quale disse voler di secreto alcune cose troppo importanti appalesare; ond’egli, ancora non conoscendola, con esso lei solo si ritrasse in una stanza. Ella allora, scoverto il teschio, che in bianchissimo panno di lino avolto con essa arreccato aveva, cosi disse: — Ecco il frutto del seme tuo, che cosi bene hai saputo custodire. Questo è il capo di tuo figliuolo, che, per non vergognarsi cercare a me tór l’onore, ha meritato ch’io non mi sia punto smarita a tórre a lui la vita. Io, non ancor sazia del danno di cosi malvagia prole, vengo a saziarmi nel tuo dolore, sicura di non essere in parte alcuna offesa da te, sapendo molto ben tu di ch’io mi sia figliuola. — 11 misero e afflitto vecchio ben riconobbe costei, e molto piú acerbamente il pallido viso dell’amato figliuolo. Laonde forsennato, senza considerare che, s’ella tanta sua ruina avesse commessa, avrebbe sempre avuto timore del nome suo, nonché cosi audacemente avanti comparergli con il vero e orribile obietto di tanto suo dolore, le si scagliò contra con quella furia e forza che farebbe un bene affamato leone atlosso a un puro agnello, e con piú di mille percosse di coltello la trasse di vita. Seppesi il tutto chiara e pienamente; onde fra que’ dui signori poscia crudelissima guerra nacque. Tale fine l’amore ebbe dei miseri e infelici amanti. Nel quale essempio si comprende quanto sieno sciocchi coloro che, non si contentando di quello che Iddio tuttodi opera per beneficio loro, continuamente pregano di piú, senza rimettersi alla sua infinita bontá e sapienza. L’infelice marchese tristo viveva per non aver figliuoli, e, non sapendo altro, pregava per la sua ruvina e disonore: e poteva per tanti doni avuti di sopra, senz’altro cercare, vivere felice; dove, per quello in cui egli stimò esser posta la somma sua felicitá, cosi doloroso e misero mori, che di se iascio tutto ii mondo eli compassione ripieno.

Bellissima fu da tutti giudicata la novella del Badovaro; la quale finita che fu, disse il Corso: — Magnifico Badovaro, ora