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che mai facessi per lo passato, accioché tu, quando che sia che dal mondo facci partita, possi morir consolata e certa d’essere stata amata a quel maggior grado d’amor che si possa desiderare da colei di chi mostri fare cotanta stima, lo, come sai, ho sempre nelle tue sole mani governata ogni mia piú cara cosa, e di te in ogni mio secreto sempre piú d’ogni altra fidata mi sono, benché finora di me cosa di poca importanza e di poca pruova di tua fideltá abbi saputo; pure sola tu quella sei stata sempre c’ha saputo il mio cuore. Ora, colpa d’Amore, intenderai di me cosa, onde molto bene potrai conoscere la fidanza, ch’io dico sempre piú in te che in ogni altra aver avuta, esser stata vera; e, quella considerando bene, conchiuderai anco necessariamente me averti sempre amata al paro della mia vita. — E poscia brevemente tutto quello che di Gasparo era successo le narrò, soggiungendo non poter di altro che di lui esser giamai ; e appresso, con le migliori ragioni che potè, provando vano quante cose avverse a questa impresa potevano accadere, del suo aiuto la richiese.

Udito questo, la buona vecchia fu la piú dolente femina del mondo e, con quel miglior modo che seppe, si sforzò di metterle Gasparo in disgrazia, e appresso ricordarle la vergogna e la rovina che facilissimamente di questa impresa nascer poteva. Ma poi, vedendosi ogni sua ragione vana riuscire, peroché la giovane, richiedendole l’aiuto e il consiglio rifiutando, minacciava d’uccider se stessa, cosi disse: — Briseida, io (e sallo Iddio che lungo tempo l’ho desiderato) ben avrei voluto che ti si fusse parata innanzi occasione onde, benché con mia morte fusse stato, ti fossi un giorno certificata che l’amor che tu m’hai sempre portato è stato benissimo conosciuto; ma in simile soggetto non avrei giá voluto averloti a dimostrare. E questo, non giá perché mi spaventi il pericolo di mia vita, che solamente tanto apprezzo quanto a te son cara, ma si bene il pericolo in cui ti poni tu di perder l’onore. Ma, poich’altra via di far pruova dello amor mio non ti s’è giamai finora scoverta, e questa è la prima, in questo voglio anco che tu ti rimanga apieno di me sodisfatta. Però comanda, eh’ io, senza piú

G. Parabosco, Opere vane.