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manchi che la scintilla elettrica che debba accendere un gran fuoco, ma un fuoco immenso e devastatore; e questa scintilla sembra sia vicina (senza contare poi quanto mai fatichi Pio nono per accenderla). Avrai sentito parlare molto confusamente di quanto avvenne a Recanati in una notte di Carnevale. Ne han parlato anche i fogli esteri, senza però parlarne con tutta verità. Il fatto si è che dopo l’opera furono uccisi due Loretani e due feriti, e furon trovati i cadaveri la mattina seguente in mezzo alla strada.
Si potrebbe ancora dubitare se gli uomini fossero recanatesi, o i loretani fossero venuti a rissa tra di essi, e questo è ciò che si saprà, terminato che sia il processo che si sta facendo da un giudice venuto apposta. È vero che sempre vi è un tantino di urto tra Recanatesi e Loretani come accade sovente tra popolazioni limitrofe; ma è vero ancora che i loretani, popolo scorretto e briccone, viene sempre a cimentare i Recanatesi, e più di frequente in occasione di Teatro aperto e di cantanti loretani. Il comune di Recanati ha cercato di riparare la enorme disgrazia di quel l’uccisione, e lo ha fatto con onori veri ai defunti, e con denari alle loro famiglie, (e gli uccisi eran due giovinetti non ancora ventenni), ma Pio nono ha voluto render perpetua questa macchia (macchia di una mano di birbaccioni) imponendo al Comune una paga annua di cinquanta scudi in perpetuo. E qui ci sarebbe molto a dire in proposito della giustizia di questa imposizione, ma ognuno già sa cosa pensarne.
Mio padre ha migliorato da qualche tempo,