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ho veduto tosto di non essermi ingannata. Oh miei cari, io vi abbraccio tutti, e vi stringo al mio cuore, e piango con voi per questa immensa disgrazia, come ho pianto nel leggere i dettagli di si doloroso avvenimento. Oh certo, voi non vi potrete mai consolare, chè non vi vedrete più accanto quella che ha diviso con voi le vostre pene ei vostri godimenti, quella cui pensavate sempre anche in quelle lontane contrade dove il destino vi conduceva; quella che vi portava si grande amore; oh non ve ne consolerete mai davvero! Vi sarà però di conforto il pensare agli ultimi suoi momenti pieni di rassegnazione e di calma, vi sarà di conforto rammemorarvi la sua vita così buona e così virtuosa; e sopratutto vi sarà di gioia il pensiero di avere in paradiso una anima diletta che pregherà per voi, per quelle care persone ch’essa ha lasciate afflitte e piangenti su questa terra, e che di continuo hanno bisogno di preghiere e di protezione. E spero ch’essa si ricorderà anche di me, che la venerava come mamà vostra, e le voleva bene quasi come mia madre; essa pregherà anche per me, per l’affezione ch’io porto alla cara sua famiglia, e per quella ch’essa in iscambio mi porta. Poi, vi deve ancora consolare il vedere che la mamma vostra è stata tolta alle immense pene di questo misero mondo: e già vedete che tra le pene fisiche e morali, tutta la vita si passa senza mai un’alternativa di bene, o di miglioramento. Sicchè, tocca a noi il piangere per essere rimasti su questa terra, e ci conviene ancora scordare e faticare, chi sa per quanto tempo! E il povero Brighenti? Oh! Abbracciatelo