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egoismo, poichè facendo noi vita comune, i ragazzi stan sempre con noi, e addio lettura, addio studio; sola la notte mi rimarrebbe, ma poca forza ho di passarla fuori dal letto. A tutto ciò, pas de réponse! Mi hai fatto piacere coll’inviarmi la traduzione di Brighenti, vorrei che sovente me ne facessi dei simili. Pur troppo è ignoto se ci vedremo mai a questo mondo, ma è certo, che al primo istante di vera libertà che mi sarà concessa di avere, se non sarò morta, sarò fra le tue braccia. Una sola cosa mi spaventa anche pensando a quel moment di gioia; di non essere allora capace, come sarei adesso di sentire quell’ineffabile diletto che lo stringerti al mio seno mi farebbe godere, ma le potenze dell’anima non invecchiano. Intanto ti bacio con tutta la tenerezza e tutta la più viva affezione, e tu salutami e abbracciami papà, e manda molti e molti saluti a Ninì e alla Mamma.

LXXXVII.

ALLA STESSA

a Forlì

21 Gennaio (1844)

               Cara Marianna mia,

Oggi ricevo la tua (non posso dire la cara tua) del 27 dello scorso. Al vedere il nero sigillo subito mi si è stretto il cuore, e ho detto: Ah! È morta la mamà Brighenti! e nell’aprirla