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sono assai contenta; così riuscissero bene egualmente tutti gli altri affari, e particolarmente quello della lite, di cui è un pezzo che non mi parli più. Son sicura che sarete andati all’apertura del teatro di Modena, particolarmente per prender parte al buon esito dell’opera del Cav. Gandini, il quale mi sembra che mi abbiate detto essere vostro parente dal lato materno. Nè so poi quanto duri la vostra villeggiatura, nè dove sarete per passare l’inverno; io dirigo questa mia a Vignola, e poi mi scriverai dove andrai. Cleofe ti saluta assai e saluta Ninì e i tuoi genitori. A momenti diverrà madre una seconda volta, ed intanto la sua bambina cresce in grazia e vorrei dire in sapienza, ma no, che ciò si è detto di uno cui non si può senza colpa paragonare verun altro. È certo però ch’essa è la nostra delizia, ed è un vero piacere il vedere sviluppare ogni giorno questa fresca intelligenza.
In quanto poi al disgusto che l’altro mio fratello ha provato pel matrimonio dell’ultimo, esso sussiste tuttora, e promette ancora di durare. Tu ne chiedi il motivo; in casa Leopardi era solito di prender moglie uno solo per far una sola, comoda famiglia. Ora Carlo era più grande di Pietro ed avea preso moglie prima di lui ed aveva una figlia, e non avea piacere che in casa Leopardi vi fosse ammogliato altri che lui. Non ti dirò se questo stato di cose mi addolori, già pare che per letera non mi possa spiegare, poichè dicendo che potresti dirmi delle cose non affatto conformi alle mie idee sembra che tu abbia rilevato dalle mie parole essere io contenta di questo