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avrai pianto sulla morte della povera Malibran: povera donna, quanti sospiri, quanti regrets ha cagionato quella improvvisa morte! Marianna mia, salutami caramente il papà tuo, abbracciami Nina, e non ti scordare della tua Paolina la quale non si scorderà mai di te, della cara ed amata tua famiglia ch’io considero da gran tempo come parte della mia. Addio dunque, miei cari!
LXVIII.
ALLA STESSA
a Madrid
1 luglio (1837)
Piangendo e delirando pel dolore vengo a gittarmi tra le tue braccia: o Marianna mia, vengo ad esser a parte del dolor tuo, di quello di tutti voi, miei cari amici, ora che una disgrazia orribile ne ha colpito.
Certo, io non trovo parole da esprimere il mio dolore, nè la mano può scrivere il nome di quella cara persona che abbiamo perduto, di quell’angelo che non è più in questa terra, del nostro Giacomo!
Oh Marianna mia, cosa è mai questa vita! di quanta angoscia è capace il cuore umano senza che cagioni la morte! — Almeno si morisse di dolore! andavamo dicendo noi nel ricevere quella desolante notizia — la quale poi ci venne mentre noi eravamo oggetto a tutti di compasione, e nella