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vita è mai quella di questo mondo! Ei pare impossibile di poter reggere a tanto dolore, a tante angoscie, e pure si vive soffrendo sempre mali crudeli, chi di animo e chi di corpo, e questi sono spesso più sopportabili di quelli.
Giorni sono, passò per qui il nuovo nunzio alla Nuova Granata: se sapessi quanto io lo invidiava! Nei miei secoli di ozio e di noia mi andava figurando di andar con lui, e non puoi immaginarti quanto quel sogno mi deliziasse. Nè il mare mi spaventava punto, oh no, chè ho bisogno grande di emozioni forti, ho bisogno estremo, furioso di veder cose nuove, di respirare un’aria diversa da questa essicatrice di polmoni. Figurati se sarei venuta volentieri teco; figurati se t’invidio poco! ma se vorrei passare il mare io, non vorrei che lo passasse neppure una delle persone che mi son care, neppure uno della famiglia Brighenti, e mi vado consolando col pensiero che forse passerai per terra (ridi?). Sei tanto ricca!
Puoi credere se mi han fatto piacere le notizie dei tuoi affari teatrali. Iddio ti consola e ti esaudisce, perchè sei così buona, e non ti stanchi mai di esserlo in mezzo a tante occasioni; e mi dispiace che non cauterai il carnevale, e che ne sentirai danno. Ma non si può rimediare? Mi scrivevi ch’io avrei avute notizie di te da Mammina tua o da un tale di Bologna, e non le ho avute mai; figurati quanto dolore ne provava, e quanto mi stava fitto in mente il pensiero di te. dei tuoi, di papà tuo, di voi tutti cui voglio tanto bene. E meglio che stiate lontani da questa nostra Italia, ora che Iddio permette che il cholera vi