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ti raccomando di rammentare alla tua donna che non chiuda le finestre se non a notte fatta, onde non toglierti presto la bellissima vista del Sempione.

Addio, mia diletta. Infiniti saluti a tutti i tuoi, e tanti baci a Nina, la quale spero già guarita dal suo male alle orecchie. Addio addio. L’amor mio e la mia tenerezza ti seguiranno sempre ovunque: tu sarai sempre per me cosa preziosa.


LXV.

ALLA STESSA

a Bologna

26 novembre (1835)

               Mia carissima,

lo andava preparandomi per venire costi e per godere dell’ineffabile consolazione di pure una volta vederti ed abbracciarti; io mi preparava.... ma ora che mi dici non ti vogliamo, addio, miei cari! non ci vedremo più.

Io credeva che piovesse ma non che diluviasse, secondo quello che dice un proverbio: credea di dovere ingoiare molte cose amare, ma non tante poi. Certo, io non son fatta per levarmi di notte a spegnere i lumi; non per esser moglie di un ex-mastro di casa. Grazie sieno adunque rendute a te, o mia diletta, grazie sieno rendute all’ottimo papà tuo, a tutti voi, miei cari, che avete avuto tanta bontà per me e con tanta sollecitu-