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virtù rara, una illibatezza esemplare in una professione in cui ne sembrerebbe impossibile il preservarsi, in mezzo ad occasioni continue, a pericoli sempre rinascenti. Non v’ha dubbio che questa vita di sacrifizi sarà una volta premiata, e che abbiate finalmente a godere il frutto della vostra bontà, o mie carissime anime. Sarà un giorno bello assai per me quello in cui saprò che la mia Marianna si è tolta alla sua laboriosa carriera, portando seco l’ammirazione e la stima di quelli che sono stati degni di conoscerla. Io affretto sempre con i miei voti un sì bel giorno, e sebbene sia avvezza a non vedermi troppo esaudita nei miei desideri, spero che il cielo mi consolerà almeno in questo.
Sei veramente troppo buona, Nina mia, nell’aspettare e desiderare di sapere quella certa notizia di me ch’io credeva di averti a dare. Io allora lo credeva, o almeno lo sperava, ora, non vi è altro. Si trattava di un matrimonio statomi proposto da una mia amica di costì, al qual matrimonio, dietro relazioni ch’essa me ne dava, io non mi mostrai lontana, se non altro per il grande contento di venire a Bologna. Se l’affare fosse andato innanzi, prima di conchiudere avrei chiesto informazioni esatte alle mie amiche; ma poi non ne ho inteso più parlare, e naturalmente, a quest’ ora, l’idea di maritarmi non mi fa più ridere. Anzi se la mia situazione fosse o promettesse di essere un tantino meno miserabile non permetterei che mi si parlasse più di tale materia. Non credere ch’io ti faccia volontariamente mistero del nome dello sposino: non te lo dico perchè non lo so.