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torno per le vie di Napoli, non aveva ragione di essere se non rinnovata e purificata.

O essere così o non essere.

La domenica, quando la biblioteca era chiusa, andavo su a piedi sino a Posillipo; uno spettacolo grandioso, come tutti sanno. E il mare di un azzurro intenso di cobalto con baleni di acciaio, e il Vesuvio di viola, e il sole nello splendentissimo cielo parevano assentire alla mia pazzia!

A queste molte malinconie un’altra se ne aggiunse: mi venne cioè in mente di stabilire quale forma di governo, quale vita sociale si sarebbe dovuto dare agli uomini. Ma per fortuna questa nuova fissazione durò poco, e la solita idea troncò di colpo la battaglia che le varie opinioni, irte di dubbi e di difficoltà, stavano per attaccare. Quando gli uomini saranno buoni — io pensava essi svolgeranno di per sè una forma di governo o di un governo, con leggi o senza leggi, ne verrà loro fatto naturalmente.

Forse che il buon agricoltore quando ha preparato il terreno, quando ha scelto un buon seme sta poi a pensare come farà a nascere, come farà ad assorbire gli umori dalla terra, da