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avea pensato che il suo figliuolo e la sua discendenza sarebbero vissuti lieti ed in pace, lo vinceva una tenerezza melanconica e lagrimosa. — O poveri i miei campi — pensava — che io ho avuto da mio padre, chi vi possederà dopo di me? e il mio figliuolo dove andrà, come vivrà e qual sorte lo attende? —

Certo Don Leonzio lo poteva confortare, ma questi avea certi suoi ragionamenti troppo sottili per la sua intelligenza; e, quel che è più, ne le sue parole vibrava un’acredine così piena di ribellione e di odio, una tristezza così disperata d’ogni bene, che quel prete quasi gli faceva paura; — però che — pensava G. Giacomo — per quanto grandi siano le tribolazioni di questa età fuggitiva, esse non possono interamente affliggere l’uomo giusto, il quale ad altra più vera vita volge il desiderio, e in essa l’anima si riposa. —

Eppure era cosa triste vivere così; non per sè, chè poco gli rimaneva di vita, ma pensava al suo figliuolo, caro più che la luce de le sue pupille. Egli avrebbe dovuto percorrere tutto il suo corso sino a la morte e generare figliuoli a la sua volta.