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di Alfredo Panzini 69

quei cavalieri tremendi che portano sul casco la morte fra due ossi incrociati, non sono che fanciulli con un piccolo odio germogliato nel cuore.

***

Esodo dei bagnanti: gran folla in partenza alla piccola stazione: giorno puro, estivo. Ecco il giornale: gli uomini l’afferrano, lo dispiegano; leggono i grandi titoli, i dispacci. Notizie incerte, oggi.

Tu hai promesso, o Renato, di non tornare più a Bellaria, se non porterai novelle più felici per la nobile Francia. Ah, non ti vedrò allora più, Renato Serra!

Il piccolo treno è ripartito e la gente lascia la stazione. Due belle donne erette, in accappatoio, mi strisciano col fianco adiposo. Una dice all’altra: «Che bella giornata! Che bellezza, che bellezza, che bellezza!» L’altra dice: «Vedrai come ce la godiamo bene ora che c’è poca gente! Sai? Quest’anno dicono che con la guerra non verrà mica la moda da Parigi!»

È mortificante! Il contatto di questo essere pingue, che è la donna, fa dimenticare anche la guerra! Non so: le donne belle mi sembrano oggi più rigogliose, più erte, più belle.

Non sente la donna questa maledizione? forse perchè ha nel grembo la maledizione?