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60 Diario sentimentale


Giorgio Washington, che era nato in quel giorno, — vedete un po’! — intrattenere i giovani sui supremi ideali della pace universale (pace era scritto nelle circolari con un gran p maiuscolo, pace era proclamata la aspirazione di ogni nazione) — oh, signor professore, la signora professoressa di storia ha fatto una bella conferenza per dimostrare che le guerre non vi saranno più, o, caso mai, saranno guerre umanitarie: c’è già il fucile umanitario; c’è la Croce Rossa; c’è il Codice della Convenzione dell’Aia. Anche la guerra è diventata civile!».

«Sì, carino».

«Signor professore — mi ricordo che mi chiedeva un altro scolaro —, che cosa sono gli ostaggi?»

«Una parola antiquata! Sono o, meglio, erano gli individui più ricchi e più ragguardevoli di una città, che il vincitore si toglieva per malleveria dei patti. Cesare li chiedeva sempre. Iubet obsides dari, arma proici».

«Ma oggi non si usano più!»

«Parole fuori d’uso, figliuolo!»

Oggi si fucilano contro un muro. Risarà tutto quello che fu!