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di Alfredo Panzini 35

si sa dar pace: — Ma come? la guerra? la guerra tra la Germania e la Francia? E i socialisti tedeschi?

— Marciano con l’imperatore.

— Sarà, ma non ci credo.

***

Le notizie dell’invasione del Belgio gli hanno fatto una seria impressione. Lo sorprendo che catechizza certi giovanotti, sdraiati lungo una siepe:

— Insomma, raghezz, se vengono in casa, bisogna che marciate anche vuiter!

Mi sorprende l’espressione del barbiere, buttata a caso, mentre mi faceva la barba: — La vita degli uomini oggi vale poco: siamo in troppi!

Era necessario un grossolano barbiere per illuminarmi! Ma che luce lìvida! come di un lampo nella notte.

Ah, il rispetto della vita umana, la conquista più sicura ed «incontrovertibile» della nostra civiltà. Miserabili ciarlatani!

***

28 Agosto 1914. Martedì.

La grande battaglia è impegnata. Quando se ne saprà l’esito? Non ho pazienza di attendere i giornali del mattino sino alle nove. Poi questa