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di Alfredo Panzini 179


bili: orologeria perfetta. Non sono essi felici? I figli dei nostri figli, parleranno tedesco, berranno pinte di birra, mangieranno chili di Schwarzbrod, di Kaiserfleich, di Delikatessen, e saranno felici. Che vuole di più?

— Smetta, Gino. È orribile.

— Ma sempre la verità lucida è orribile. La verità in istato puro non è nemmeno commerciabile.

Domandai al giovane amico se avesse letto nella «Voce» del 30 aprile quello scritto di Renato Serra, che ha per titolo: «Esame di coscienza di un letterato».

Mi rispose che sì, lo aveva letto.

— Si sente, è vero, che queste parole sono state scritte nel silenzio claustrale della biblioteca Malatestiana di Cesena?

Che largo respiro umano! Le cose sensibili e le cose ultra-sensìbili vengono, come le onde dall’alto mare, a infrangersi qui melodiosamente. V’è un senso di musica, come v’è tanta giovinezza in questa tristezza di pagine, così gravi che le direi religiose.

E lessi questo passo dal libro di Renato Serra: facciano i tedeschi e i loro amici tutto quello che vogliono, e che possono. Noi abbiamo una cosa sola