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APPUNTI DI RELATIVITÀ 67

Concludiamo che la “super-invarianza” di Minkowski soddisfa solo formalmente il secondo Criterio di validazione, in realtà costituisce l’ennesima prova che l’impostazione della teoria è intrinsecamente e gravemente sbagliata.

Rimane da verificare la Convergenza relativistica naturale.
Ricordiamo che per le trasformazioni di Lorentz si riducono naturalmente a quelle di Galileo, per cui anche la Meccanica relativistica di Einstein si riduce naturalmente (senza interventi ad hoc) a quella classica di Galileo. Questo criterio deve valere a maggior ragione se si include il tempo come quarta dimensione, quindi per dovrebbe risultare . Abbiamo invece anche per , quindi evidentemente non vi è convergenza relativistica.

L’Esperto sostiene che “notoriamente” la Meccanica di Galileo si ottiene eliminando (a mano) la componente temporale. Questa non è convergenza relativistica, ma proiezione da quattro a tre dimensioni. Ragionando in due dimensioni, consideriamo il modulo del raggio-vettore:


Eliminando per es. la componente si ottiene , che è la proiezione di sull’asse . Se eliminiamo in la componente temporale non si ottiene la convergenza relativistica, ma la proiezione da quattro a tre dimensioni. Inoltre la continuità è elemento essenziale della convergenza relativistica, e l’eliminazione di una componente non è sicuramente un processo né continuo né progressivo.

Notiamo che eliminare la componente temporale di equivale a porre ! Ai matematici sono permesse molte libertà, ma per un fisico è difficile accettare la luce ferma! Comunque cancellando la componente temporale si avrebbe:

.


La proiezione nello spazio tridimensionale risulterebbe immaginaria! Ma l’Esperto supera con disinvoltura ogni difficoltà,