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ricchiti. Questi ultimi si credono superiori alla semplice legge di Cristo, e si assicurano della tolleranza e della condiscendenza del loro curato con qualche dono o qualche invito alla loro mensa.

Ma se il contadino arricchito è il naturale nemico del contadino rimasto povero, cotale inimicizia non è la sola che turbi ed avveleni l’animo del primo; anzi è questa notevolmente superata dal timore e dall’odio che l’affittaiuolo nutre verso il possidente del fondo da lui coltivato, o come esso lo chiama, verso il padrone. Il povero contadino è considerato dall’affittaiuolo come uno strumento, di cui si vale per arricchirsi, ed al quale concederà qualche frazione delle ricchezze acquistate per mantenerlo in istato di servirlo con eguale efficacia ed alacrità. Ma il così detto padrone è il possessore delle ricchezze da lui ambite, e di cui esso pretende spogliarlo. Al cospetto del padrone il contadino arricchito si maschera e simula principii e sentimenti di cui ride nel cuor suo. Col povero contadino il ricco non si cura di sembrare diverso dal vero; e questa libertà di cui gode col povero, posta a confronto della dissimulazione che gli è forza usare verso il ricco, fa sì che esso abborre l’ultimo assai più del primo. Questo è d’altronde compiutamente in sua balìa, mentre il padrone può interrompere ad ogni momento il corso de’ suoi guadagni. Dunque il contadino arricchito teme il padrone, ed è temuto dal povero; per cui ella è cosa naturalissima che il padrone sia l’oggetto dell’odio più acerbo di cui è capace il cuore dell’affittaiuolo.

Non dovrebbe essere necessario di notare, che codesta pittura del carattere di alcuni fra i nostri ricchi agricoltori non va applicata ad ognuno di essi. Non solo v'hanno delle eccezioni, ma ve n’hanno molte; ed eccezioni sarebbero forse meglio dette quei primi. Gli agricoltori che prendono in affitto dei grossi tenimenti, non sono contadini arricchiti, e non pochi fra questi appartengono a famiglie benestanti e civili, poichè debbono necessariamente essere forniti di grossi capitali per procacciarsi le così dette scorie del fondo, ossia le mandre, e il bestiame da tiro e da soma, oltre il denaro occorrente per l'anticipazione di un anno d’affitto, e per far fronte alle eventualità di uno o di più falliti raccolti. Questi agricoltori ebbero naturalmente un’educazione non inferiore a quella dei cittadini che si dedicano alle professioni dell'ingegnere, dell'avvocato e del medico; e di tale educazione le leggi ed i principii morali di onestà e