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blici eventi, mentre dovrebbero prendere in essi la loro parte. Tutte le istituzioni che assicurano la patria libertà, cadono in disuso e sono neglette per la pigrizia di chi dovrebbe difenderle.

Vedete la guardia nazionale, che arma il paese contro qualsiasi usurpazione, sia del governo, sia delle fazioni; che mette l’ordine e la sicurezza pubblica sotto la salvaguardia dei cittadini, e li avvezza al maneggio delle armi, sicchè possano, quando ne nasca il bisogno, trasformarsi prontamente in soldati. Gli amatori dell’ozio, fanno le beffe di così bella istituzione, per iscusarsi di non assumerne i pesi; e le file della milizia nazionale vanno di giorno in giorno diradandosi. — Vedete l’istituzione dei giurati. Le liste dei cittadini, destinati a sentenziare sulla colpabilità degli accusati, si compongono in gran parte di persone ignoranti, o svogliate, che considerano questo privilegio e questo diritto cittadino come un attentato contro i loro comodi e quell’altro loro diritto di starsene colle mani alla cintola. — Vedete il più importante, il più prezioso di tutti i diritti cittadini; quello cioè che concede alle popolazioni di mandare al parlamento i loro deputati, ch’è quanto dire di esercitare mediante i loro rappresentanti la sovrana autorità. Tale istituzione anch’essa fu prima beffeggiata e poi negletta; per modo che ai collegi elettorali non interviene ormai che una piccola frazione degli elettori iscritti, e la deputazione forse nulla più rappresenta, che i maneggi di alcuni ambiziosi e la colpevole indifferenza dei più. Ed anche di ciò si scusano i pigri, trattando con disprezzo quell’istituzione, prima colonna della nazionale libertà. Udite con che scherno parlano gli oziosi della rappresentanza nazionale! I deputati altro non fanno che ciarlare ed attendere ai privati loro interessi. Se si risponde loro che, ciò supposto vero, tanto più corre ad essi l’obbligo di scegliere con maggior accuratezza i nuovi deputati, alzano le spalle, affermando che tutti gli aspiranti alla deputazione sono della medesima tempra, che l’occuparsi di elezioni altro non è che un perditempo, ecc. ecc.

Sembra a vederli e ad udirli che in questi sei anni essi abbiano penetrato nelle profondità del governo costituzionale, e ne abbiano riconosciuta tutta la inanità. Le istituzioni che l’Inghilterra difende e mantiene con gelosa cura da tanti secoli; le istituzioni che la Francia ha comperato con tante rivoluzioni e tanto sangue, che non seppe conservare, e dietro le quali sospira con rammarico e dolore; le istituzioni