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rico intorno i tempi di Costantino, è certo che a’ dì nostri i Morlacchi Greci si astengono dal mangiar rane più per divieto di Religione, che per un’avversione naturale. Questa è una di quelle superstizioni, che oltre a non essere dannose, giovano moltissimo a quelli, che mangian rane, che oltre la gran copia, anche la carestia de’ concorrenti fa, ch’elleno si vendano la maggior parte dell’anno, a due, o tre soldi la dozina.

§. VII.

Governo di famiglia.

I
N ogni famiglia de’ Morlacchi dal più giovane cominciando insino al più vecchio, ciascuno à la sua ispezione particolare, e tutti insieme somigliano ad una truppa di formiche, che travagliano al ben comune. L’amore, e la buona corrispondenza, che passa nelle famiglie Morlacche, non è così facile, che si trovino ne’ luoghi troppo colti. Ogni famiglia à il suo Capo di casa, che viene chiamato col nome di Starescina, vale a dir vecchione. Le veci dello Starescina sono di provvedere vitto, vestito, e tutto il necessario per la famiglia, ma di nulla può disporre da per se. Se si tratta di vender animali pecorini, od altri di minuto genere, vi vuol il consenso di chi à la cura della greggia. Così trattandosi della vendita di animali Bovini, è necessario il permesso di que’ che coltivano la terra. Qualunque debito s’incontrasse dal più minimo della famiglia, sempre si scrive il nome dello Starescina, s’egli fosse cento mi-