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come risguardante all’economia; la seconda’ alla vita civile; e questa d’oggi alla filosofia.

Ma dopo una serie d’osservazioni e di fatti abbiamo veduto nelle due antecedenti lezioni che l’intento d’acquistare ricchezze non fa felici i letterati, primamente perchè si corrompe la letteratura, in secondo luogo perchè si vende la libertà della mente, finalmente perchè le ricchezze e gli onori sono incerti nell’acquisto, fuggitivi nel possesso, e sottoposti insomma in tutto e per tutto all’arbitrio degli uomini e delle sorti. Quanto alla gloria l’abbiamo veduta soggetta ad altri inconvenienti che turbano forse più la umana felicità; eppure gli uomini nulla oprano se non se mirando alla felicità. Inconvenienti della gloria ci apparvero la insaziabilità, la incertezza, le persecuzioni religiose e politiche, l’ingiustizia del mondo, le risse letterarie, il falso amor degli applausi, in cui questa passione naturalmente degenera negli animi falsi e negli ingegni mediocri e quindi la cecita, i vizi, la perfidia, e tutti in somma que’ veleni che fanno torbide, amare, e micidiali tutte le fonti degli umani conforti. Ma il pessimo de’mali prodotti dalla passione della gloria è il disinganno; poichè rotto appena lo splendido velo di cui questo fantasma si veste, quel mon-