Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/200


163

Ma io. perchè s’attuffi in mezzo l’onde,
E lassi Ispagna dietro alle sue spalle,
E Granata, e Marrocco, e le Colonne,
E gli uomini e le donne,
E ’l mondo, e gli animali
Acquietino i lor mali,
Fine non pongo al mio ostinato affanno:
E duolmi, ch’ogni giorno arroge al danno
Ch’i’son già pur crescendo in questa voglia
Ben presso al decim’anno:
Nè posso indovinar chi me ne scioglia.


Di qui la poesia del Petrarca ci aggira in una oziosa melanconia, nelle più molli e dolci visioni, nell’errore di abbandonarci in balia delle affezioni altrui, e ci trae a correre vanamente dietro a perfetta felicità, fino a che ci profondiamo ciecamente in quella disperazione che conseguita:

     Quando, percossa da terror, s’invola
Dal tuo volto la speme, e la gigante
Doglia ne ingombra il voto orrendo sola.

E ancora quelli a’ quali una tal sorte incoglie, sono pochissimi. all’avvenante de’ più molti che imparano soltanto dalla lettura senti-