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634 | GUERRE GOTTICHE |
CAPO XXIII.
Cipriano e Giustino assediano Fiesole. Martino e Giovanni entro Dertona1. — Belisario sotto le mura di Aussimo. — Saggio consiglio di Procopio, il quale con doppia tromba stabilisca un doppio segno.
I. Belisario propostosi di espugnare Aussimo e Fiesole prima di movere contro Vitige e Ravenna, bramoso di allontanarne il nemico quanto era d’uopo a fine di non incontrare più dalle spalle resistenza ed insidie, mandò a Fiesole Cipriano e Giustino seguiti dalle truppe loro, da una mano d’Isauri, e da cinquecento de’ pedoni aventi a duce Demetrio; costoro giuntivi piantarono il campo intorno al castello assediandovi la guernigione. Spedì parimente Martino e Giovanni colle genti loro, e con altre sotto gli ordini di Giovanni soprannomato Faga al fiume Po acciocchè tenessero d’occhio Uraia, paventando non costui, uscito di Milano co’ suoi militi, andasselo a molestare, ed ove non potessero far petto al nemico, di ascoso calcandone le orme, seguirebbonlo da tergo; costoro pervenuti al fiume ed impossessatisi della città di Dertona1, spoglia di mura, posero il campo. Egli poi con undici mila combattenti pigliò la via d’Aussimo, principale città del Piceno, e solita onorarsi dai Romani col titolo di metropoli della regione. Da essa al seno Ionico v’hanno all’incirca ot-