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due da quella di mezzodì piantate sulla prossima muraglia, vengono ad inalzare il tetto con altra cupola da ogni parte. Tutta la volta nell’interno è splendida per pitture, non già fatte con encausto, ma bensì a mosaico, e rappresentanti, oltre quantità di altre cose di ogni specie, immagini d’uomini, e fatti, che qui verrò indicando: Da una parte e dall’altra vi sono guerre e battaglie, e assai città, d’Italia e d’Africa, prese da Giustiniano imperadore per mezzo di Belisario suo legato. Questi reduce coll’intero suo esercito, offre a lui il bottino, i re vinti, le regine, e quanto di più distinto è tra gli uomini. Stanno nel mezzo l’Imperadore e Teodora Augusta, entrambi in aria lietissima per tanta vittoria, supplici veggendosi innanzi i re de’ Vandali e de’ Goti. Assistono intorno festivi i senatori; e così è fatta la pittura, che ne’ loro volti l’ilarità si fa chiarissima, co’ gesti e col sorriso applaudendo per la grandezza delle imprese all’Imperadore, come farebbesi a’ Celesti. Nel rimanente tutto nell’interno è incrostato di marmi con iscelti pezzi dal fondo alla cima, e financo il pavimento; ed alcuni di que’ marmi laconici pareggiano lo smeraldo, altri imitano la fiamma; la più parte splendono per la bianchezza, da color ceruleo a foggia d’onde interrotta. E ciò basti.