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ai Barbari. E per brevemente conchiudere, nè avea danaro egli, nè permise che ne avessero gli altri: come se non lo appetisse solamente per avarizia, ma ancora per invidia verso coloro che ne aveano. In questa maniera sparite dai dominii de’ Romani le ricchezze, creò la povertà in tutti. Tale era l’indole di Giustiniano, se pure m’è riuscito di esporla con parole.
CAPO XIV.
Giustiniano ebbe per moglie tal donna, di cui or’ ora dirò la nascita e la educazione, e come divenuta sua sposa ruinasse lo Stato de’ Romani.
Fu certo Acacio in Costantinopoli, preposto alla cura delle fiere dai Prasini mantenute per le loro cacce nell’anfiteatro, e chiamato comunemente l’Orsaiuolo. Costui morì regnante Anastasio, lasciando orfane tre figlie, Comitona, Teodora ed Anastasia, la maggiore delle quali giungeva appena ai sette anni. La madre loro, toltole il marito ne cercò un altro che seco lei vivesse, e l’officio esercitasse del morto. Ma accadde che Aste-