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tato nello studio della psiche i metodi superficiali dei naturalisti, e lo stesso Bourget per me è stato piccolo, gretto, femminile, mai profondo e solennemente vero.

— E dai francesi questa recentissima letteratura nostra che ha preso?

— Poco o nulla. È un mal vezzo dei nostri critici ripetere ciò che era vero dieci o venti anni fa sul letargo delle nostre arti, non ora. Dei giovani francesi pochi sono originali, come il Rosny o il France, ma poco assimilabili; gli altri sono inferiori ai nostri, certissimamente. Al più, qualcuno dei nostri poeti più moderni, Gabriele d'Annunzio, Cosimo Giorgieri-Contri, Remigio Zena, io stesso, è stato dalla letteteratura di Verlaine e dei suoi indotto verso il misticismo. Null’altro.

— Di quali forme massimamente si vestirà questo rinascimento?

— La massima forma sarà il Romanzo, e anche la poesia lirica. Il Teatro come è ora è un’arte inferiore, ma se ne può sognare uno maggiore. Ibsen ci ha mostrato