Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
162 | gli emigranti nella luna |
Quella, in un poggio, il tetto avea di canna
fiorita ancora. Questa, umida ancora,
18nereggiava sotto alte iridi, in panna.
Ma tristi gli emigranti erano! Allora
uno di tronchi costruì l’altare.
21E saliva un soave inno, all’aurora,
dallo scosceso Caucaso lunare.
Due, la fanciulla e il giovane che amava,
ecco non più si videro. Interrotte
25n’erano l’orme a un tondo orlo di lava.
Vicino al Lago, essi, dei Sogni, in grotte
azzurre, orlate d’ellera e vilucchio,
28vivean felici. V’era anche la notte,
presso quel Lago! Era lor letto un mucchio
d’alghe e di felci; e li addormiva il vago
31sogno dell’acque e il fievole risucchio.
Presso il Lago dei Sogni, c’era il Lago
dei Morti; e niuno ardìa venirci. Alfine
34erano soli. Il loro cuor fu pago.