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di queste strade, e l’acquisto della quantità di macchine e mezzi di trasporto occorrenti, non che l’erezione delle fabbriche necessarie ec. ec., accrescerebbero di troppo, da un canto, le spese della costruzione, e dall’altro non toglierebbe di mezzo i danni di un eccessivo prolungamento di linea, da una stazione intermedia all’altra, e la perdita che ne risalterebbe di tempo, di denaro e di comodità.

La linea meridionale passerebbe, è vero, per vari luoghi considerabili anch’essi, come Lodi, Cremona, Mantova, Legnago ed Este, avrebbe una piccola inclinazione, potrebbe procacciare una facile comunicazione col Po e coll’estero, non che colla regione superiore, e risparmierebbe buon numero di ponti, poichè essa attraversa i fiumi Lambro, Adda, Oglio e Mincio in punti nei quali i fiumi che discendono dai monti, come il Serio, il Mella ed il Chiesa si sarebbero di già riuniti con loro. Oltre a ciò questa linea percorrerebbe paesi meno fecondi, paesi per conseguenza nei quali i fondi da acquistarsi costerebbero assai meno, e che sarebbero meno intersecati da reti di strade, e da canali irrigatorj. Ma anche questi vantaggi, considerata più attentamente la cosa, non sono vantaggi decisivi. Tutti i luoghi più importanti della regione inferiore non contengono la metà degli abitanti che contengono quelli della superiore pei quali passerebbe la linea settentrionale; il movimento interno dunque delle due linee starebbe nel rapporto di uno a due, indipendentemente anche dai viaggi degli studenti che più volte nell’anno si recano alle università di Pavia e di Padova, ed agli stabilimenti d’istruzione di Venezia, Vicenza, Verona e Brescia, degli impiegati civili e militari e negozianti che dai luoghi principali del Nord si recano a Verona sede del Comando generale, del Tri-