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domande della Fiorentina Repubblica, graziando le sue istanze; ma per grande disavventura dei Pratesi, prima che le bolle fossero spedite, passò all’altra vita Papa Alessandro in Bologna, e poi, a cagione dello Scisma, che vi era in quei tempi e delle guerre, che i Fiorentini fecero, e di altri difficili avvenimenti che tenevano sollevata Firenze medesima, non solo non si riprese coi successori d’Alessandro il trattato che era rimasto sospeso, ma non si pensò più affatto ad esso, e l’affare se ne andò interamente in dimenticanza. — La memoria del trattato, che la Repubblica Fiorentina ebbe col Papa, di far Prato città nel 1409 e dargli il suo Vescovo, si legge in Firenze nell’Archivio delle Riformagioni, dove è descritta ancora una più ampla Diogesi che allora si pensava di assegnargli: e questa memoria leggesi altresì distesamente nella Istoria della Chiesa di Prato, inserita nel terzo Tomo dell’ Italia Sacra dell’Ughelli della nuova edizione di Venezia. — Dopo che è stato narrato, come la