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Quì si fanno fiori d’argento, così al naturale, che loro non manca altro che l’odore ed il colore; ed io confesso simili non averne veduti in Italia.

Quì al pari d’ogni città si lavora di ferro, e d’ogni sorta d’armi; ed anche di vasi, e di vetro, e di terra e di ogni altra materia.

Nell’arti liberali sempre vi sono fioriti e fioriscono eccellenti artefici e nella dipintura e nella scoltura, ed anche nell’architettura: come si conoscerà nell’osservare l’opere loro. In modo che la nostra città non ha molto avuto bisogno de’ forastieri; nè li nostri artefici hanno avuto necessità d’uscir dalla patria per guadagnare, avendo avuto sempre in essa da travagliare.

Quì poi in ogni sorta di scienze vi sono stati uomini grandi. Oggi però, più che in ogni altra, si attende alle scienze legali; perchè queste sono più lucrose; e queste innalzano le famiglie a posti grandi. Di modo che può dirsi, che in Napoli la legge è l’argine al corso d’ogni ingegno più speculativo nell’altre scienze. L’esser quì buono ed accreditato avvocato, è lo stesso ch’esser gran ricco.

L’arte poi di ben maneggiare ed addestrare i cavalli, dai tempi più antichi, e fino al presente, par che solo ne’ Napolitani si trovi perfetta; e particolarmente ne’ nobili, che però non senza ragione innalzavano per impresa il cavallo 1.

  1. Sulle tracce del nostro archeologo, eccoci a percorrere il vastissimo spazio delle storiche vicende scientifiche e letterarie, delle vicende artistiche, e di quelle industriali e commerciali. E cominciando dalla letteratura e dalle arti, diremo che qual fosse Napoli ne’ tempi suoi più antichi in quanto a ciò, appena dalle condizioni potremo argomentarlo in che la mettevano la vicinanza della Magna Grecia, della Sicilia, di Cuma, di Pozzuoli e di Roma;, e l’essere una greca colonia dedotta ed accresciuta nella più bella parte d’Italia da due forti e splendide nazioni. Le stesse cause che appo queste recarono alla perfezione la poesia, l’eloquenza,