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di medicina che frequentavano l’Ospedale degli Incurabili prendevano norma dal Caffè della Perseveranza.

Memor non è stato bene informato, riferendo che ivi Giuseppe Laudisi veniva a leggere in pubblico i giornali politici. Il Laudisi si sarebbe ben guardato dal commettere una simile imprudenza sotto gli occhi di una Polizia che faceva tremar tutti. Dirò anzi di più: egli non faceva parte di quel sinedrio, ed invece teneva riunioni in sua casa a strada Taverna Penta, ove andavano Rogadei, Petroni, Filippo Nocelli da Lucera, Francesco Saverio Sylos da Bitonto, Michelangelo de Angelis pure da Bitonto, Michele Colamaria da Giovinazzo, Luigi Tinelli da Alberobello, divenuto poscia prode garibaldino, e Giuseppe Leuzzi da Noci, morto testè col grado di Uffiziale nel nostro esercito.

I giornali si leggevano, è vero, ma ivi vicino in un gabinetto segreto; e detti giornali erano: il Siécle di Parigi, il Corriere Mercantile di Genova, l’Opinione di Torino, l’Antologia pure di Torino, periodico mensile a grosso fascicolo, dove collaboravano molti emigrati napoletani, cioè: Giuseppe Pisanelli, Francesco De Sanctis, Salvatore Tommasi, Camillo De Meis, Bertrando Spaventa, Filippo Abbignenti, Ruggiero Bonghi.

Un altro vivo focolare si stabilì in casa del Cav. Carlo Monterosso alle Baracche, il quale con attività straordinaria, lavorando di giorno e di notte, chiamava a raccolta tutti i popolani del